Associazioni

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

Direttore Don Filippo Incardona
Parroco di San Leone 94100 Enna – Cellulare: 3470496678 – filippoincardona@libero.it
Presidente dr. Rosario Colianni
Cellulare: 3332980207 – rosario.colianni@libero.it

L’Apostolato della preghiera è una unione di fedeli laici i quali, mediante la preghiera apostolica e l’offerta quotidiana di se stessi, si uniscono al Sacrificio Eucaristico nel quale si attua continuamente l’opera della Redenzione nell’amore del Cuore di Gesù, Uomo-Dio: cuore di uomo, formato e pienamente mosso dall’amore di Dio. In comunione con la Chiesa, l’AdP coopera così alla salvezza del mondo nella sua opera evangelizzatrice .
Lo possiamo definire un servizio ecclesiale che si presenta in forma associativa visibile, diffusissima (ca 40 milioni di iscritti nel mondo), con strutture organizzative abbastanza semplici, ma simili a quelle di tutte le altre associazioni: Centri locali, Centri diocesani, Segretariati nazionali, Direzione mondiale. Ma l’AdP opera soprattutto quasi invisibile come mero servizio : un servizio che offre l’esempio di una forma di vita spirituale che con mezzi semplici, ma quanto mai efficaci , ci aiuta a vivere aspetti centralissimi della nostra vita cristiana quali il sacerdozio comune dei fedeli, l’eucaristia, l’attenzione di fede agli avvenimenti di ogni giorno, la missionarietà della Chiesa, la reghiera come respiro di vita e strumento di apostolato. (cf. Statuti dell’Apostolato della preghiera)

L’AdP è nato più di 150 anni fa (1844) a Vals, in Francia, in uno scolasticato della Compagnia di Gesù, su intuizione del p. Francesco Saverio Gautrelet,. Lui disse: “Offrite il vostro studio, tutto quel che fate e vivete con l’intenzione di raccordarlo al Sacrificio di Cristo che si rinnova incessantemente nella Messa, nell’Eucaristia, e tutto in qualche modo diventerà apostolato, solidarietà con l’opera salvifica di Gesù, con il suo mistero pasquale.” La divulgazione, poi, dell’AdP si deve al p. Enrico Ramière il quale ne sviluppò la dottrina e la diffusione, unendo l’intuizione del p. Gautrelet alla travolgente spiritualità del S. Cuore di Gesù, diffusa maggiormente in seguito alle apparizioni del S. Cuore a S. Margherita Maria Alacoque, (1673-75) (cf. il testo della Bolla di canonizzazione), per opera di S. Claudio de laColombière S.J. e della Compagnia di Gesù.

L’AdP effonde la spiritualità cristocentrica ed è una scuola di quella preghiera che si inabissa nel Cuore di Gesù per unirci vitalmente a Dio e al prossimo, nel respiro del sacerdozio comune dei fedeli (cf. Christifideles laici). Ci propone tre impegni fondamentali:
1) Offerta quotidiana
2) Consacrazione
3) Riparazione
Il “programma “ e lo spirito dell’offerta quotidiana sono pienamente espressi nella preghiera che gli iscritti all’AdP recitano e – con l’aiuto di Dio – applicano quotidianamente:
Cuore divino di Gesù, io ti offro, per mezzo del Cuore immacolato di Maria, Madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre.
L’iscritto AdP consegna al Cuore di Gesù l’offerta della giornata in vista delle intenzioni mensili che vengono affidate ogni anno all’AdP dal Santo Padre e dalle Conferenze episcopali delle singole nazioni.

La consacrazione. Dio solo merita che gli offriamo la nostra libertà, la nostra personalità, il nostro essere; è l’unico cui possiamo consacrarci nel vero senso della parola. Ma come la nostra offerta, così la nostra consacrazione non ha valore agli occhi di Dio, se non è unita all’unica consacrazione degna di lui e la sola da lui accettata: l’incarnazione del Verbo. Per mezzo di questa è lo stesso Dio, la santissima Trinità, che ama l’uomo con cuore di uomo. Consacrarsi è entrare nella dimensione e nella fedeltà di questo amore.

La riparazione è funzionale all’apostolato che coopera per la redenzione delle anime e per la purificazione della storia. Già le intenzioni mensili di cui sopra ci ricordano che siamo corresponsabili del mondo che in gran parte non ama Dio, anzi, si fa piuttosto complice dell’Avversario per causare indicibili sofferenze a gran parte dell’umanità. Ma è sempre quel mondo che Dio ha tanto amato da dare per esso l’unico Figlio. Egli mostra a S. Margherita Maria il Cuore dicendo: “Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini da non risparmiare nulla fino al sacrificio supremo senza limiti e senza riserve, per dimostrare il suo amore. La maggior parte di essi però mi ricambia con l’ingratitudine, che manifestano con irriverenze, sacrilegi e con l’apatia e il disprezzo verso di me in questo sacramento d’amore . Ma ciò che maggiormente mi affligge è il vedermi trattato così anche da cuori a me consacrati …” . L’AdP è spiritualità oblativa che abbraccia la dimensione dell’Agnello immolato, che non cerca il Cristo comodo bensì Cristo crocifisso e risorto! – ben sapendo che la sofferenza offerta a Gesù diventa una forza di salvezza per il mondo.

Come scuola di preghiera così intesa l’AdP acquista una valenza catechetica e spirituale: attraverso una testimonianza di vita si esprime tutto quello che, nella custodia del magistero della Chiesa, dal Cuore di Gesù passa nel cuore degli uomini.
LE PROMESSE DEL S. CUORE DI GESU’
S. Margherita Maria, nei suoi scritti, assicura che Gesù ci fa molte promesse, tra le quali le seguenti dodici, a un patto però: che lo facciamo conoscere, amare e onorare.
1) Darà a tutti gli aiuti necessari al loro stato (Lett. 141)
2) Attraverso la devozione al suo Cuore porterà il suo soccorso alle famiglie, che versano in qualche necessità, e riunirà le famiglie divise (Lett. 35, 131).
3) Li consolerà in tutte le loro afflizioni (Lett. 141).
4) Sarà il loro sicuro asilo in vita e specialmente in punto di morte (Lett. 141).
5) Spanderà le più abbondanti benedizioni sopra le loro imprese (Lett. 141).
6) I peccatori troveranno nel suo Cuore la fonte e l’oceano della misericordia (Lett. 132).
7) Attraverso la devozione al suo Cuore riporterà le comunità religiose e i singoli fedeli al loro primo fervore (cf. Lett.141, 132).
8) Le anime fervorose giungeranno, in breve tempo, a grande perfezione (Lett. 132).
9) Benedirà tutti i luoghi dove l’immagine del suo Cuore sarà esposta (cf. Lett. 35)
10) A tutti coloro che lavoreranno per la salvezza delle anime darà il dono di commuovere i cuori più induriti ( Lett. 141).
11) Tutti coloro che propagheranno la devozione al suo Cuore, finché dureranno in questo impegno, avranno i loro nomi scritti nel suo Cuore (cf. Lett. 41, 89, 39).
12) “Un venerdì, durante la santa comunione, Egli … mi rivolse queste parole: Nell’eccessiva misericordia del mio Cuore, ti prometto che il suo onnipotente amore accorderà la grazia della penitenza finale a tutti coloro che faranno la comunione per nove primi venerdì del mese consecutivi. Non morranno [perciò] in mia disgrazia, né senza ricevere i loro sacramenti. Il mio Cuore si renderà asilo sicuro in quel supremo momento” (Lett. 86).

S. MARGHERITA MARIA ALACOQUE
(16 Ottobre, memoria facoltativa)
I santi sono nostri “amici” perché amano come ha amato Gesù; essi fanno ciò che Lui comanda e compiono la volontà di Dio – come già in terra, così adesso in cielo – dando ancora per noi la loro vita che è Gesù che vive in loro.
Un’”amica” per noi è Santa Margherita Maria Alacoque, apostola del SS. Cuore di Gesù. A lei che si era davvero annientata per amore suo, Gesù ha fatto conoscere con intensità estrema i segreti del Suo Cuore, scegliendola per portare l’unico frutto duraturo di un suo tralcio ben potato: il cuore di uomo che ospita e riversa nel mondo l’amore di Dio, il Cuore Suo che vuole essere il cuore nostro.
******************
La Santa nacque il 22 Luglio 1647 in Francia, a Lhautecour, vicino a Paray-le-Monial, nella borghese famiglia del notaio e regio avvocato Claudio Alacoque. Le muore presto il padre, e viene ridotta, nella propria casa e insieme alla madre malata, “alla più dura schiavitù” da parte di parenti taccagne e bisbetiche. Ma già allora è caratteristica, in lei, la sua trasparente innocenza, il suo inconciliabile odio per il peccato, la predilezione per il “cibo delizioso della sofferenza” – che non mancava mai -, il gusto della preghiera, l’amore innato per i misteri della Passione e dell’Eucarestia e la devozione per la Madonna. Da piccolissima è stata fortemente attratta dal desiderio di Dio il quale le indica e apre la via per abbracciare la non facile vita religiosa nell’Ordine della Visitazione a Paray-le-Monial. Il Signore stesso volle essere il suo unico e in transigentissimo Maestro: “I suoi occhi puri e divini riescono a vedere i minimi difetti contro la carità e l’umiltà, i quali vengono da Lui fortemente disapprovati, mai però come le mancanze contro l’obbedienza ai superiori e alle regole. La più piccola risposta che in un’anima religiosa risenta di intolleranza verso i superiori è per Lui insopportabile.” (Autobiografia, § 52). Con i suoi doni e le illuminazioni mistiche Gesù le insegna personalmente “la scienza dell’amore” chiedendole di ricambiarlo facendo amare e conoscere al mondo l’amore traboccante del Suo Cuore trafitto.
Ecco il resoconto della prima cosiddetta “grande rivelazione” raccontata in una lettera dalla stessa Santa. Era il 27 dicembre 1673, festa di S. Giovanni Evangelista, il discepolo prediletto, che, nell’ultima Cena posò il capo sul petto del Signore. Anche alla Santa venne concesso questo privilegio.
“Il Divin Cuore mi fu presentato come in un trono di fiamme, più sfolgorante di un sole e trasparente come un cristallo, con la piaga adorabile; esso era circondato da una corona di spine, che significavano le punture che gli recavano i nostri peccati, e sormontato da una croce, che significava come dai primi istanti della sua Incarnazione, cioè dal momento in cui questo Sacro Cuore fu formato, la croce vi fu piantata ed esso fu riempito fin dai primi istanti di tutte le amarezze che dovevano causargli le umiliazioni, la povertà, i dolori e i disprezzi che la sacra Umanità doveva soffrire durante tutto il sorso della sua vita e nella sua santa Passione.
E mi fece vedere come l’ardente desiderio di essere amato dagli uomini e di ritrarli dalla via della perdizione, dove Satana li precipita in molti, gli aveva fatto concepire questo disegno di manifestare il suo Cuore agli uomini, con tutti i tesori d’amore, di misericordia, di grazie, di santificazione e di salvezza, che esso conteneva, affinché tutti coloro, i quali volessero rendergli e procurargli tutto l’onore e la gloria che possono, fossero arricchiti con abbondanza e profusione di quei divini tesori del Cuore di Dio che ne era la sorgente. Ma bisognava onorarlo sotto la figura di questo Cuore di carne, di cui Egli voleva che l’immagine fosse esposta e portata su di me e sul cuore per potervi imprimere il suo amore e riempirlo di tutti i doni di cui esso era colmo e per distruggervi tutti i movimenti sregolati. Dovunque questa santa immagine sarà esposta per esservi onorata Egli spanderà le sue grazie e benedizioni.
Questa devozione era come un ultimo sforzo del suo amore il quale voleva far partecipi gli uomini di questi ultimi secoli della sua amorosa redenzione per sottrarli all’impero di Satana, desideroso di rovinarli, e per metterci sotto la dolce libertà dell’impero del suo amore, che Egli voleva ristabilire nei cuori di tutti coloro che avrebbero voluto abbracciare questa devozione.”
Dall’Autobiografia riportiamo, qui di seguito, la III grande rivelazione (§ 92):
Una volta, mentre ero davanti al SS.mo Sacramento ( era un giorno dell’ottava del Corpus Domini / 1675) ricevetti dal mio Dio grazie straordinarie del suo amore; mi sentii spinta dal desiderio di ricambiarlo e di rendergli amore per amore. Egli mi rivolse queste parole: “Tu non puoi mostrarmi amore più grande che facendo ciò che tante volte ti ho domandato.”
Allora scoprendo il suo divin Cuore mi disse: “ECCO QUEL CUORE CHE TANTO HA AMATO GLI UOMINI E CHE NULLA HA RISPARMIATO FINO AD ESAURIRSI E A CONSUMARSI PER TESTIMONIARE LORO IL SUO AMORE. IN SEGNO DI RICONOSCENZA, PERO’, NON RICEVO DALLA MAGGIOR PARTE DI ESSI CHE INGRATITUDINI PER LE LORO TANTE IRRIVERENZE, I LORO SACRILEGI E PER LE FREDDEZZE E I DISPREZZI CHE ESSI MI USANO IN QUESTO SACRAMENTO DI AMORE. MA CIO’ CHE PIU’ MI AMAREGGIA E’ CHE CI SIANO ANCHE DEI CUORI A ME CONSACRATI CHE MI TRATTANO COSI’.
“Per questo ti chiedo che il primo venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini sia dedicato a una festa particolare per onorare il mio Cuore, ricevendo in quel giorno la santa comunione e facendo un’ammenda d’onore per riparare tutti gli oltraggi ricevuti durante il periodo in cui è stato esposto sugli altari.
Io ti prometto che il mio cuore si dilaterà per effondere con abbondanza le ricchezze del suo divino Amore su coloro che gli renderanno questo onore e procureranno che gli sia reso da altri.”
Giudicata per molto tempo come “visionaria” andò avanti sulla via tracciata tra prove, sofferenze, incomprensioni; venne finalmente confermata dal beato padre Claudio de la Colombière, indicatole da Gesù come Suo “servo fedele e perfetto amico”. Coadiuvata da questo santo e dottissimo gesuita “ottenne che il culto al Cuore sacratissimo di Gesù, con grande meraviglia dei fedeli, prendesse forma e consistenza e rivestisse le caratteristiche dell’amore e della riparazione che lo distinguono dalle altre forme di pietà cristiana”, (dall’ Enciclica di Pio XII sul culto al Cuore di Gesù).
La santa morì il 17 Ottobre 1690. “Vissuta d’amore e morta d’amore. Il medico del monastero testimonierà che la sua morte non si può spiegare naturalmente; noi però sappiamo che Margherita aveva pregato ardentemente Dio di morire consumata dal fuoco del suo amore. E il Signore puntualmente la esaudì.
Possiamo forse ripetere di Lei ciò che S. Giovanni Crisostomo ha detto di S. Paolo: <<il cuore di Paolo era il Cuore di Cristo>>; il cuore di Margherita era il Cuore di Cristo; perché se il suo Sposo le aveva dato la sua croce, le aveva donato anche il suo amore e il suo Cuore.” (Dall’Introduzione agli Scritti autobiografici).


GIOVANI ORIZZONTI

Oratorio Giovani Orizzonti
Presidente – Fr. Davide Campione,
Vice-presidentePaola Dimarco
Referente spirituale –
Don Hilaire Kande Nkashama
Segretario – Fr. Filippo Magro
Consiglieri – Anna De Martino

Info cell. 338.3934693
sito web
Email: giovaniorizzonti10@libero.it
Cell. 338 393469


Associazione Familiari del Clero

Responsabili Agata e Giovanni Vasapolli
Assistente Spirituale Don Salvatore Rindone e don Luca Crapanzano