All’età di 73 anni e 50 anni di sacerdozio è morto a Rochester don Michele Costanzo.
Dopo breve malattia, ha chiuso la sua giornata terrena don Michele Costazo del Presbiterio di Piazza Armerina. I funerali saranno celebrati giovedì 1 giugno a Rocchester (U.S.A.).
Don Michele era nato a Valguarnera il 4 settembre 1943 da Francesco e mamma Concettina Pavone. La famiglia aveva già dedicato alla vocazione religiosa due sorelle della madre, la canossiana suor Carmelina e la bocconista suor Clorinda. Ha compiuto gli studi teologici nel seminario di Piazza Armerina e venne ordinato sacerdote a Rochester nello stato di New York da mons. James E. Kearney presso la chiesa parrocchiale di s. Francis Xavier, allora popolata dalla comunità di immigrati provenienti dalla zona di Valguarnera, tra cui dal 1962 si trovava pure la sua famiglia. Presenziò alla sua ordinazione anche mons. Filippo Velardita, allora rettore del seminario.
Versato nell’arte musicale percorse itinerari formativi di specializzazione e ne insegnò la disciplina presso la scuola del seminario, dirigendovi per diversi anni anche il coro polifonico. Nel 1970 decise di ricongiungersi alla sua famiglia negli Stati Uniti dove da principio si dedicò all’azione di supporto pastorale in alcune parrocchie della diocesi di Rochester. Più tardi trascorrerà alcuni anni in alcune istituzioni accademiche spagnole inseguendovi gli studi che lo condurranno al conseguimento di un primo titolo dottorale nel 1979 a cui assocerà un secondo titolo dottorale in Teologia Biblica presso la Pontificia Università S. Tommaso “Angelicum” a Roma nel 1987. Ritornato negli Stati Uniti intraprese l’attività di docenza presso il St. John Fisher College e altre istituzioni accademiche della città di Rochester, come ad esempio il Nazareth College e il Monroe Community College. A suo carico sono riconducibili alcuni volumi di poesie edite nella lingua inglese.
Padre Michele ha continuato ad esercitare il ministero sacerdotale presso la diocesi di Rochester, pur rimanendo incardinato nella diocesi di Piazza Armerina, dove è sempre stato stimato per la riservatezza del suo tratto, la capacità di intessere rapporti umani qualitativamente significativi, e per la sua sapiente disponibilità. Lo scorso anno era tornato in diocesi per celebrare insieme ad altri sacerdoti il giubileo di ordinazione sacerdotale.