Don Lino di Dio nuovo esorcista della Diocesi

Il 14 settembre 2015, festa dell’Esaltazione della Croce, Mons. Rosario Gisana ha nominato per il ministero di esorcista, don Pasqualino di Dio, unico referente per la Diocesi di Piazza Armerina in questo ministero.
Don Lino, dal 2010, è stato ausiliare di vari esorcisti e segretario dell’Equipe diocesana per la Liberazione costituita da Mons. Pennisi; ha frequentato il corso dell’Istituto “Regina Apostolorum” di Roma e i convegni annuali dell’Associazione Internazionale Esorcisti (recentemente riconosciuta dal Vaticano) di cui fa parte.
In questo delicato ministero, Don Lino sarà coadiuvato da un’equipe di preghiera e di esperti in medicina e psichiatria, così come previsto al n. 17 dei praenotanda del Rito degli esorcismi. L’opera collegiale dell’equipe è l’estrema garanzia che siano rispettati i parametri di intervento, la valutazione della giusta analisi delle cose e dei fenomeni che si presentano di volta in volta.

L’opera del male e la forza sacramentale dell’Esorcismo

Nell’era del progresso scientifico, tecnologico e culturale, si verifica un fenomeno curioso: il ritorno della magia e alla superstizione. In questo tempo di profonda crisi dei valori e dell’economia, esoterismo e occultismo sembrano trovare energie nuove e terreno fertile nella credulità di milioni di persone, soprattutto attraverso i mezzi di comunicazione. Basta accendere la televisione o collegarsi ad internet o sfogliare alcune riviste per vedersi apparire maghi e cartomanti con poteri occulti o medianici che offrono amuleti o interpretano i tarocchi, può capitare di imbattersi dinnanzi a simulatori che si propongono come vaticinatori di bene o inibitori di presagi nefasti.
Dietro tutto questo vi è l’opera demoniaca.
Nelle Sacre Scritture il diavolo e i demoni sono indicati con nomi diversi, dei quali alcuni indicano in certo modo la loro natura e il loro operato. Il diavolo, detto anche satana, è chiamato serpente antico e drago. È lui che seduce il mondo intero e combatte contro coloro che osservano i comandamenti di Dio e possiedono la testimonianza di Gesù (Ap 12, 9. 17). È detto nemico degli uomini (1 Pt 5, 8) e omicida fin dal principio (cf Gv 8, 44) per aver reso l’uomo, con il peccato, soggetto alla morte. Per il fatto che con le sue insidie induce l’uomo a disobbedire a Dio, è detto maligno e tentatore (cf Mt 4, 3 e 26, 36-44), menzognero e padre della menzogna (cf Gv 8, 44), colui che agisce con astuzia e falsità, come attestano la seduzione dei progenitori (cf Gen 3, 4. 13), il tentativo di distogliere Gesù dalla missione ricevuta dal Padre (cf Mt 4, 1-11; Mc 1, 13; Lc 4, 1-13) e il suo mascherarsi da angelo di luce (cf 2 Cor 11, 14). È detto anche principe di questo mondo (cf Gv 12, 31; 14, 30), cioè signore di quel mondo che è in potere del maligno (cf 1 Gv 5, 19) e non ha conosciuto la luce vera (cf Gv 1, 9-10). Il suo potere è indicato come potere delle tenebre (cf Lc 22, 53; Col 1, 13) per l’odio che egli porta alla Luce, che è Cristo, e per lo sforzo di attrarre gli uomini alle proprie tenebre. Ma il diavolo e i demoni, coalizzatisi insieme per opporsi alla sovranità di Dio (cf Gd 6), hanno ricevuto una condanna (cf 2 Pt2, 4) e costituiscono l’esercito degli spiriti del male (cf Ef 6, 12). Benché creati come esseri spirituali, essi hanno peccato e sono anche definiti angeli di satana (cf Mt 25, 41; 2 Cor 12, 7; Ap 12, 7. 9). Ciò può insinuare che dal loro maligno signore sia stata ad essi affidata una qualche particolare missione che trova adesione in varie persone che si mettono a loro servizio per seminare zizzania e ostacolare l’avanzare del regno di Dio.
Secondo il rapporto annuale 2013/14 sulla magia e l’occultismo, realizzato dal Comitato italiano di volontariato in difesa delle vittime di ciarlatani e santoni e contro gli abusi nelle telecomunicazioni e nei confronti di minori fondato dal prof. Giovanni Panunzio, in Sicilia opererebbero circa 2000 maghi che sfruttano la sensibilità e la debolezza della gente e spillano centinaia di euro per ogni seduta.
In Italia, la Sicilia è la terza regione per numero di “clienti” che si rivolgono agli operatori dell’occulto. Nella provincia di Enna ci sarebbero circa 40 maghi e/o operatori dell’occulto e nella provincia di Caltanissetta circa 60. Gli italiani che frequentano ogni anno maghi/astrologi sono 150 mila. Sono mossi da diverse motivazioni: affetti (52%), protezione (5%), salute (13%), lavoro (24%). Coloro che frequentano maghi e astrologi distinti per sesso sono: donne 51%; uomini 38%; minori/adolescenti 11%. Il giro di denaro: per i maghi e gli astrologi si aggira a 75 milioni di euro, con evasione fiscale del 98%.
Sono dati preoccupanti. Di fronte ad essi la Chiesa deve interrogarsi seriamente circa l’interesse o la curiosità di tante persone, anche giovani e adolescenti, attorno al mondo tenebroso della magia, della superstizione, dell’occultismo, e sulla nascita di gruppi e pratiche esoteriche e sataniche.
In questo processo degradante non è assente l’azione ispiratrice del demonio che pur di sottrarre l’uomo dalla ricerca di Dio lo orienta verso il baratro del falso conducendolo nell’abisso della paura. «La vigilanza deve essere esercitata soprattutto nei confronti dell’azione ordinaria di Satana, con la quale egli continua a tentare gli uomini al male. Proprio la tentazione è il pericolo più grave e dannoso in quanto si oppone direttamente al disegno salvifico di Dio e all’edificazione del Regno. Satana riesce a impadronirsi davvero dell’ uomo in ciò che ha di più intimo e prezioso quando questi, con atto libero e personale, si mette in suo potere con il peccato. Per questo il credente vigila per non essere ingannato e prega ogni giorno con le parole suggerite da Gesù: “Padre, non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal Male” (Mt 6, 13). Invece i fenomeni diabolici straordinari della possessione (dominio del maligno sul corpo e sulla psiche umana), dell’ossessione (quando il maligno influisce sulla psiche umana particolarmente con pensieri immotivati di odio o morte), della vessazione e dell’infestazione (che riguarda ambienti, abitazioni, animali) sono possibili, ma di fatto, a parere degli esperti, sono rari. Provocano certo grandi sofferenze, ma di per sé non allontanano da Dio e non hanno la gravità del peccato. Sarebbe quindi da stolti prestare tanta attenzione all’ eventuale presenza del Maligno in alcuni fenomeni insoliti e non preoccuparsi affatto della realtà quotidiana della tentazione e del peccato, in cui Satana, “omicida fin dal principio” e “padre della menzogna” (Gv 8, 44), è sicuramente all’opera». (Praenotanda n. 7 del Rito degli esorcismi)
Questi casi possono avvenire per varie motivazioni: per permissione divina (ad es. Dio ha permesso che alcuni santi fossero vessati per una maggiore purificazione), per frequentazioni di luoghi o persone malefiche, a causa di un maleficio, a causa dell’indurimento nei peccati.
Il rimedio è vivere «la genuina vita cristiana che è abbandono fiducioso all’amore paterno e provvidente di Dio (cf. Lc 12, 22-31), obbedienza alla sua volontà (cf. Mt 6, 10). Questa si fonda sul Battesimo, si alimenta con la lettura assidua della Parola di Dio e con la frequente partecipazione all’Eucaristia; si restaura con il sacramento della Riconciliazione; riceve ulteriore sostegno e specificazione dagli altri sacramenti senza dimenticare infine i sacramentali, riti di benedizione istituiti dalla Chiesa per lodare Dio e invocare la sua protezione nelle diverse situazioni della vita». (Praenotanda n. 9 del Rito degli esorcismi)
«Fin dai tempi antichi la Chiesa, fedele alla preghiera del Signore, ha previsto, tra i sacramentali, alcuni riti con i quali chiedere a Dio che i fedeli fossero liberati da ogni pericolo e specialmente dalle insidie del diavolo.Inoltre nella Chiesa sono stati costituiti gli esorcisti perché, imitando la carità di Cristo, liberassero i fedeli posseduti dal maligno e intimassero a nome di Dio ai demoni di stare lontani e non nuocere alle creature umane».(Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Decreto del Rito degli esorcismi).
Da quanto fin qui esposto, nasce il delicato ministero di consolazione e liberazione proprio dell’esorcista.
L’esorcista, sacerdote che opera esclusivamente per diretto incarico dal Vescovo, deve usare massima cautela e prudenza perché, in alcuni sofferenti che si presentano a lui, possono riscontrarsi casi di malattia, soprattutto di natura psichica o frutto di immaginazione. Può anche avvenire che il maligno faccia credere al tormentato che lui non ha bisogno dell’esorcismo e che il suo malessere è solo un fatto naturale, curabile con la medicina. L’esorcista deve distinguere bene i casi di aggressione diabolica, da quelli derivanti da una certa credulità, che spinge i fedeli, a ritenersi destinatari di malefici, sortilegi o maledizioni fatte ricadere da altri su di loro o sui loro parenti o sui loro beni. L’esorcista deve richiamare, con sapienza e prudenza, i fedeli a non ricercare il sensazionale e a evitare la stolta credulità che vede interventi diabolici in ogni anomalia e difficoltà.
L’esorcista, ricordando che il demonio non può essere cacciato se non per mezzo della preghiera, del digiuno e della carità, sull’esempio dei santi Padri, presiede questo sacramentale in un clima di fede e di preghiera, umile e fiduciosa, sì da evitare ogni impressione di efficacia automatica o dipendenza dal carisma del sacerdote o dalla “potenza” degli oggetti sacri o degli elementi sacramentali. Questi, a volte, vengono prescritti con l’obbligo di essere assunti o adoperati con gli stessi protocolli farmaceutici o, peggio ancora, utilizzati in forma magica o superstiziosa. In vero però, la liberazione dall’influsso diabolico avviene se e quando Dio vuole. Solo l’esorcista nominato dal Vescovo può esercitare questo ministero, sebbene possono esserci sacerdoti che con la loro preghiera invocano la guarigione e liberazione attenendosi alle direttive del documento della Congregazione per la Dottrina della fede “Istruzione circa le preghiere per ottenere da Dio la guarigione.”