Lettera ai Catechisti 2015

Carissime catechiste e carissimi catechisti,

con trepidazione e riconoscenza nei confronti del nostro Vescovo, per la fiducia accordatami con la designazione a direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano, vi scrivo queste poche righe con le quali desidero, innanzitutto, esprimervi il mio affetto e la mia stima in Cristo.

Avere avuto questo compito, che per tanti anni è stato ricoperto dal nostro amato don Angelo, suscita in me sentimenti di gratitudine per colui che mi ha preceduto e, allo stesso tempo, di incoraggiamento, per poter raccogliere e far fruttificare la considerevole eredità che è stata messa a mia disposizione.

Voglio dirvi “grazie” per il servizio “vitale” ed essenziale che svolgete nelle comunità parrocchiali come educatori – maestri – testimoni, delle persone che vi sono affidate per crescere nella fede. In modo particolare per i giovani e per i ragazzi nei confronti dei quali occorre uno sforzo ed un impegno peculiare perché la Buona Notizia li raggiunga, così da poter incontrare Cristo.

Come sapete, tutti siamo chiamati, con compiti e ministeri diversi, a servire la Chiesa perché, come scriveva l’apostolo Paolo, ognuno arrivi alla propria perfezione di uomo nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo (Ef 4,13). Ma, voi catechisti siete un dono per la comunità, per la Chiesa e per il territorio. Con il vostro ministero migliorate il mondo perché quando educate/catechizzate, servite la causa del Vangelo e formate le coscienze seminando la Parola.

Essere catechisti è una vocazione…. non “fare” i catechisti, ma esserlo! Questo è quanto è stato rimarcato in questi anni di incontri numerosi nelle varie foranìe, poiché l’annuncio del Vangelo va accompagnato dalla testimonianza personale. A riguardo, mi piace ricordare le parole di Francesco di Assisi ai suoi fraticelli: “Predicate sempre il Vangelo e, se fosse necessario, anche con le parole”.

Sappiamo che annunciare la Buona Novella è sempre più difficile; oggi molti cuori sono freddi, inariditi, indifferenti; tanti, uomini – donne -giovani, si sentono privati della speranza. Da questo pericolo noi non possiamo considerarci immuni ma non dobbiamo permettere che ciò accada, perché tocca essere le sentinelle del mattino che annunciano al mondo la misericordia di Dio.

Non perdiamo mai l’entusiasmo che anima la missione catechistica. Di fronte ad una società che si disgrega, noi dobbiamo più che mai essere segno di unità con un unico cuore che batte per il Signore.

In quanto segno di unità, avremo modo di incontrarci nei Vicariati della nostra Diocesi, per stare insieme, per pregare, per formarci, per nutrire la nostra spiritualità.

Inoltre, in questo anno della Misericordia, indetto dal Santo Padre, avremo un evento speciale: vivremo il nostro Giubileo in cattedrale giorno 15 aprile 2016.

Nell’augurarvi buon lavoro, spero di incontrarvi numerosi agli incontri pensati per arricchire il nostro “ministero” e far maturare il nostro saper essere e di conseguenza, il nostro saper fare.

Gela, XX ottobre 2015 – Don Giuseppe, don Lino, l’Équipe catechistica.