Il Messaggio di Pasqua del Vescovo mons. Rosario Gisana

In piedi costruttori di pace

La pasqua è un impegno di conversione perché il Risorto consegna ai discepoli un compito: portare la pace, segno della presenza del suo Spirito nel mondo. Il vescovo mons. Rosario Gisana nel suo messaggio di Pasqua alla Diocesi cita il venerabile don Tonino Bello che in occasione di un convegno organizzato da “Pax Christi” a Verona, nel febbraio 1986, disse «In piedi costruttori di pace». È questo il titolo che don Rosario ha scelto nel suo annuale mssaggio col quale invita a superare le ostilità. “Non si può essere cristiani, senza perseguire l’ideale evangelico della riconciliazione”, scrive. “La pasqua diventa così un’occasione importante per ricominciare, laddove per qualsiasi circostanza si è interrotta la relazione: un atteggiamento di misericordia che è possibile praticarlo, nella misura in cui si fa memoria del perdono che Dio offre a ciascuno di noi”, prosegue.
Il Vescovo afferma che “non è facile aprirsi alla misericordia per l’altro, dimenticando le offese ricevute e giustificando quanto è stato commesso”, ma “soltanto chi ha vivida intelligenza di quello che si è di fronte a Dio ha capacità di attuare quest’esigente comandamento evangelico”.
Per questa ragione “la pasqua è un passaggio da una condizione di peccato ad un’altra di redenzione, arricchita dalle virtù della misericordia e del perdono. Quando ci si riconcilia con l’altro che ha sbagliato, si compie un gesto pasquale, equivalente a quello di Gesù che ci ha fatto passare dalla morte alla vita”.
Mons. Gisana cita l’espressione di Papa Francesco «artigiani di pace» e richiama quindi l’intuizione di don Tonino Bello sulla necessità di costruire la pace. “Non basta riconciliarsi con chi ha sbagliato, ma – insiste – occorre impegnarsi proattivamente in favore della pace, prevenendo l’egoismo di coloro che, accecati dai propri interessi, tendono a compromettere la relazione con l’altro”.
Il Vescovo in chiusura parla di pace cristiana come “immolazione” cioè “piena somiglianza con colui che sulla croce, all’in piedi, ha immolato sé stesso per noi, inaugurando un percorso di pace che pone segni di unità, riconciliazione e fraternità universale” perché “l’audacia di stare in piedi, lasciando attorno a noi impronte di pace ci fa chiamare figli di Dio”. messaggio pasquale 2022